08/02/15
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Più salute per la gente e anche per il pianeta.
leggi...
"Chi ha paura di sognare
e' destinato a morire"
Bob Marley
 


Bookmark and Share



HOME // NEWS < Back

Prima degli Inca…il Perù dei Moche
Scoperta una nuova tomba nella Huaca Rajada, nel nord del Perù, appartenente ad un governatore della civiltà Moche.

martedì 26 agosto 2008 di Redazione Cultura

Recenti scavi archeologici lungo la costa nord del Perù, hanno portato alla luce un’altra magnifica tomba reale, testimone di un’antica e ricca cultura antecedente gli Inca: la MOCHE

Un prezioso dipinto ritrovato nel 1925 raffigurava quattro alti dignitari: il Signore di Sipán e due sacerdoti erano già stati identificati e ritrovati… La quarta figura era ancora sconosciuta… fino ad oggi.

Quando si parla di Perù antico, siamo soliti associarlo alla civiltà Inca.

In realtà, malgrado tutto il suo splendore, questa civiltà non è certamente stata l’unica, né la più ricca del Paese, né la più antica. Numerose culture precedenti, tra cui Chavín, Paracas, Sechín, Moche, Sicán, Chachapoyas e Chimu, vissero e prosperarono in Perù, lasciando un patrimonio di inestimabile valore, ancora non del tutto scoperto

La civiltà Moche, la più famosa del Perù antico

Negli ultimi 20 anni scavi archeologici, lungo la costa nord del Perù, hanno portato alla luce numerosi reperti della cultura Moche, la civiltà più famosa del Perù antico soprattutto per le sue produzioni artistiche. Diffusasi tra il 100 a.C. e l’800 d.C., nei territori compresi tra Piura, a nord, e la valle di Nepeña, a sud, la popolazione Moche è anche famosa per la costruzione di maestosi templi a forma di piramidi tronche, edifici che testimoniano le già notevoli conoscenze di architettura e ingegneria.

Il complesso monumentale più grande, considerato la capitale dello Stato Moche, ubicato nei pressi di Trujillo, è costituito dalle Huacas del Sol y de la Luna, disposte l’una di fronte all’altra, rispettivamente centro amministrativo e centro cerimoniale.

La piramide del Sole, o huaca del Sol, venne realizzata con milioni di adobes, mattoni di argilla, fango e paglia, ma non meno sorprendente è la piramide della Luna, o huaca de la Luna, composta da tre piattaforme, con ampi spiazzi destinati alle cerimonie.

Sebbene i Moche si siano distinti nella produzione delle ceramiche, nella loro civiltà ebbero grande sviluppo anche l’arte della lavorazione dei metalli, l’oreficeria e la tessitura, oltre alla creazione di strumenti di lavoro, armi, oggetti rituali e monili.

Testimonianza della ricchezza di cui si circondavano i signori del tempo è la famosa Tomba del Signore di Sipán. Risalente ad oltre 1700 anni fa e appartenente alla cultura Moche, la tomba venne ritrovata da Walter Alva nel 1987 nella zona archeologica della Huaca Rajada, nel dipartimento di Lambayeque. Considerata una delle scoperte più importanti del XX secolo, i lavori di scavo nella zona continuano ancora oggi, portando alla luce tesori di incredibile valore e bellezza, custoditi e visibili al pubblico presso il Museo Tumbas Reales de Sipán di Lambayeque, sorto a pochi chilometri da Chiclayo.

Scoperto il quarto signore: si completa il murale rinvenuto nel 1925.

Nella zona nord della Huaca Pepe Quiñones, a pochi metri dal settore dove vennero ritrovati il Signore di Sipán e altri 13 complessi funerari, è stato recentemente portato alla luce un nuovo personaggio dell’èlite Moche, risalente a 1.700 anni fa. A quasi quattro metri di profondità, un’equipe di archeologi specialisti, tra cui Bruno Alva Meneses figlio di Walter Ava, capeggiati da Steve Bourget, ha trovato un sarcofago posto su un basamento di legno di carrubo, con oggetti ornamentali che fanno pensare appartenesse all’èlite della civiltà Moche.

Oltre a corone in rame con rappresentazioni di felini, sono stati trovati orecchini, braccialetti, scettri e un notevole numero di ceramiche e vasi funerari, testimoni indiscussi di appartenenza ad un governatore, vissuto probabilmente nella stessa epoca del Signore di Sipán, ma a capo di una vallata differente. Le ossa, in buono stato di conservazione, corrispondono ad un uomo di circa 35 anni di età, alto 1.65 metri ed è proprio qui, che solo qualche mese prima, era stata identificata una statuetta a forma di gufo, con pupille turchesi e, sul dorso, la rappresentazione di un volatile con le ali aperte, quasi fosse il personaggio stesso ad essere alato.

Questa figura andrebbe completare la sequenza di personaggi importanti rappresentati nel murale ritrovato nella Huaca de la Luna. Questo dipinto, denominato “La rebelión de los artefactos” mostra quattro figure che intimano ordine e pace tra i Moche.

Solo tre di queste persone erano state identificate: il Signore di Sipán e due sacerdoti e l’ultimo ritrovamento sembrerebbe rappresentare la quarta persona, sia per l’abbigliamento che per gli ornamenti rinvenuti, andando così a svelare l’enigma del quarto personaggio mancante nel murale.

La ceramica nella cultura Moche

Le produzioni in ceramica della cultura Moche consistono principalmente in contenitori dalla base piatta, con un corpo spesso scolpito ed il collo a forma di manico. La perfezione nell’esecuzione delle diverse rappresentazioni fanno, di questa cultura, una delle maggiormente evolute del nuovo mondo. Le rappresentazioni più conosciute ritraggono scene di vita, persone che suonano strumenti musicali, scene nautiche, di guerra, di caccia, immagini di rituali religiosi, di atti sessuali (anche di tipo omosessuale) , rappresentazioni di personaggi con deformazioni patologiche, mutilazioni e paesaggi con flora e fauna proprie di questa zona. I disegni delle ceramiche sono comunemente bicolore.

http://www.agoramag azine.it/ agora/spip. php?article4145




Fai una domanda o inserisci il tuo commento:
Nick:
Testo